Fior di Giuggiola.

Vorrei iniziare a scrivere in maniera tanto delicata quanto bella di un argomento complesso come questo libro speciale è riuscito a farlo nella nostra famiglia.

Fior di Giuggiola scritto da Anne Wilsdorf edito da Babalibri.

E’ un libro illustrato scritto per bambini. Racconta una storia molto bella che a mio parere serve ad aiutare i genitori a spiegare ai propri figli, soprattutto se non grandicelli, due realtà difficili da capire per un bambino che ha una mamma e un papà.

Ossia che esistono bambini che una mamma e un papà non li hanno (o almeno non ancora) e che non esistono differenze nell’amore di un genitore per un figlio “di pancia” o un figlio “adottivo”.

Semplice, diretto, dolce, riesce ad attirare l’attenzione dei bambini. Senza parlare della complessità dell’adozione, in poche pagine racconta come una bellissima bimba viene accolta da una famiglia.

Insieme a Nanetta, 3 anni fa, l’abbiamo sfogliato, letto, guardato tantissime volte ed era uno dei suoi libri preferiti.

Purtroppo reputo che in Italia si parli troppo poco e spesso anche male (con molta disinformazione) di Adozione. Forse è ancora un tabù o forse coinvolge ancora solo un piccolo numero di persone perchè si renda necessario creare “informazione” sull’argomento.

Partendo dai nostri figli, forse la loro generazione sarà migliore della nostra, se ci impegnamo noi stessi a raccontare anche con semplicità realtà diverse.

 

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Muesli

Eccomi qui!!!

Son tornata, proprio come le streghe, anche nel periodo giusto.

Ricominciamo da questa ricettina, facile facile e buonissima.

Presa da un blog che adoro, dove la sua autrice, anche lei in pausa per un pò, ha ripreso a scrivere, meno male altrimenti qui non si sapeva che cucinare, La Signora dei Biscotti

 

Ingredienti

190 gr fiocchi di avena o misti
50 gr fatto soffiato
80 gr mandorle non pelate
2 cucchiai cocco grattugiato
2 cucchiai farina di riso

100 gr zucchero di canna
50 gr acqua tiepida
30 gr miele
30 gr olio

Preparazione

Mescolo da una parte tutti gli ingredienti solidi, da un’altra tutti quelli liquidi e poi tutti insieme.

Stendo su una pirofila coperta con carta da forno e cuocio in forno a 150 gradi per 30 minuti. Lascio raffreddare e poi lo spezzetto e conservo in un contenitore.

A volte aggiungo anche “Exotico Mix”, quelle bustine che si trovano al supermercato tanto per capirci.

Fantastico!!!! Da provare.

La Vita di una Banana!!!

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In casa nostra la vita di una banana é lunga ma soprattutto estenuante..
La povera banana viene acquistata e poi regolarmente dimenticata in dispensa.
Eh già perché se io la riponessi nel portafrutta come fa il resto del mondo la vedrei ed eviterei questa morte lunga ma poiché lo specialista (ossia l’ortofrutta) mi consiglia di tenerla al fresco e al buio io che sono precisina, si sà, la metto in dispensa e quindi la dimentico fino a che è pronta per essere buttata nell’organico!!

Quando ecco arrivare l’illuminazione… Considerando che leggo praticamente solo più blog di mamme e cucina potevo pure arrivarci prima ma pazienza avrò sacrificato delle banane in vano.
La risposta al mio problema con la banana era bella e pronta a portata di mano poiché in rete esistono milioni di ricette per fare il mitico BANANA BREAD.

Ecco la mia versione:

Ingredienti
2 banane (distrutte dalla vita!!)
90 gr zucchero
150 gr farina
1/2 bustina di lievito
2 uova
30 gr olio di semi
1 manciata di noci sgusciate
1 manciata gocce di cioccolato

Preparazione

Schiaccio ben bene le banane con una forchetta, poi aggiungo lo zucchero e inizio a mescolare con un frullino, poi aggiungo le uova, la farina, il lievito e infine l’olio. Per ultimo le noci spezzettate e le gocce di cioccolato mescolando con un cucchiaio.
Metto in uno stampo da plum cake e in forno a 180 gradi per 40 minuti.

Ed ecco salva la banana!! O meglio trasformata in una buonissima torta.
Se le banane non sono nere e mollissime inutile provarci viene fuori una schifezza.

Crostata di Stelle

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Avevo già scritto un post sulla PastaFrolla, questa è una variante sul tema che preferisco utilizzare quando devo fare qualche decoro in più o quando devo preparare dei biscotti. Come tutte le mie ricette è facilissima da preparare.

Quella immortalata nelle foto era stata preparata per il compleanno di Princess Senior e aveva riscosso un notevole successo.

Ingredienti

250gr farina 00

125gr burro

100gr zucchero di canna

2 o 3 tuorli

1 buccia di limone grattuggiato

1 bustina di vanillina

4gr lievito

1 pizzico di sale

marmellata a piacere (sia per quantità che gusto, in questa torta era stata richiesta ai mirtilli… Buongustaia mia Nipote!)

Preparazione

Con abile maestria metto tutti gli ingredienti nel mio datato robot da cucina e lo faccio andare fino a che non si forma una bella palla di pastafrolla. La estraggo e la avvolgo nella pellicola da cucina a questo punto la lascio riposare in frigo almeno per mezz’ora. Secondo me se viene lasciata di più ancora meglio.

A questo punto la stendo con il mattarello ma già sopra la carta da forno così poi evito che mi si rompa durante il trasferimento, faccio lo stesso con le stelle che una volta spalmata la base di copiosa marmellata appoggerò sopra.

In  forno già caldo a 180 gradi per 30 min.

Bisogna aspettare che si sia ben raffreddata per toglierla dalla teglia e poi si può cospargere con zucchero a velo

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Con Calma!!

Dopo tanto tantissimo tempo ho sentito di nuovo la necessità di scrivere!!! Per fortuna il mio blog solo e sconsolato era qui ad aspettarmi.

Da luglio 2014 non lavoro più il venerdì, tralasciando il fatto che non l’ho deciso io ma l’azienda con un piano di solidarietà e non sò neanche quanto durerà e sinceramente me l’avessero chiesto avrei preferito una riduzione di orario lavorativo e basta… Mi sono ritrovata con un sacco di ore a mia disposizione!!!

Wow!!! É stato il primo pensiero… Cosa faccio??? É stato il secondo, anche perchè la sottoscritta non è tanto abituata a non fare nulla; nella mia vita ho sempre studiato o lavorato, quando non ho fatto tutte e due contemporaneamente insieme.

I primi tempi ho praticamente smontato e rimontato casa dalla cantina ai soffitti, svuotando armadi e buttando via oggetti a mio parere superflui, poi per la salute dei restanti membri della famiglia ho deciso di smettere.

A questa fase è seguita quella dei grandi progetti: mi iscrivo di nuovo all’università! Bellissimo posso finalizzare la mia grande passione per la lettura in un percorso organizzato, darò esami con docenti probabilmente piu giovani di me, imparerò un sacco di cose nuove… questo progetto sarebbe anche andato in porto solo che la vita ha deciso di sorridermi per cui l’ho dovuto momentaneamente riposizionare in un cassetto (ripeto momentaneamente).

Allora? Torniamo al punto di partenza… Cosa faccio? dopo quattro mesi l’ho capito e ne sono felice.

FACCIO CON CALMA!!! mi alzo mezz’ora dopo, faccio colazione con la mia bimba e se c’è anche con la mia dolce metà, la porto all’asilo e vado in palestra alle ore 9…quasi incredibile direi, qualche commissione ed è ora di pranzo, fatto il pranzo arriva il pomeriggio dedicato a fare la mamma, posso andare a prendere mia figlia all’asilo senza dover mandarci la Tata, e riesco addirittura ad oragnizzare delle merende con le sue amichette!!

Probabilmente sembrerò pazza ma sono tutte cose che io nella normale routine lavorativa, soprattutto quando devi fare almeno 200 Km al giorno, non riesco a fare o meglio propvo a fare ma con un affanno pazzesco e con giorni e giorni di programmazione anticipata.

Insomma non ci avrei mai creduto per una persona frenetica come me ma rallentare se si può fa un gran bene e finchè potrò continuero a godermi questo stato di calma!

Una Donna di Altri Tempi

Una donna di altri tempi, per cui era impensabile uscire di casa se non si aveva i capelli a posto.
Una donna che amava i vestiti colorati ma ad una certa età non bisogna esagerare, per cui le borse erano scure di inverno e chiare d’estate e non si usciva mai senza calze.
Una donna che aveva vissuto due guerre e sapeva cosa voleva dire la fame perché l’aveva vissuta.
Una donna che non sprecava nulla fino all’esagerazione anche quando non c’era bisogno ma le abitudini sono difficili da perdere.
Una donna che aveva sempre lavorato come un mulo ma che anche quando era arrivato per lei il momento di riposarsi ti diceva :”mi dispiace essere vecchia e non poterti aiutare”.
Una donna dura anche perché la vita con lei era stata dura, ma che sapeva a suo modo viziare le persone che amava cucinando, cucendo, ricamando e facendo a maglia.
Una mamma che ha cresciuto tre figli ed ha dovuto vederne due andare via prima di lei.
Una nonna che ha visto crescere tre nipoti.
Una bis nonna che ha visto nascere quattro bis nipoti ma purtroppo non le vedrà crescere.
Questa era una donna di altri tempi, ma soprattutto era la mia Nonna che nella notte di domenica scorsa se ne andata.
Per me un’unica consolazione che ovunque adesso sia stia meglio che qui.
Ciao.

Jack-o’-Lantern

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Da quando quella piccola Nanetta ha invaso la mia vita è diventato quasi d’obbligo godersi di più le feste anche quelle che fino a poco tempo prima, per Noi, erano solo un pretesto per cercare un bel volo su Expedia e andarsene a vedere il mondo.

Halloween (o Giorno dei Morti per rimanere più locali…) nella nostra casa inizia a essere esorcizzato almeno un paio di settimane prima con vari accessori: cappelli neri con ragnatele, cerchietti con annessi pipistrelli, mantelli e gufi, lanterne colorate, metri di tulle arancione… ma quest’anno non poteva mancare il mitico Jack-o’-Lantern!

Innanzitutto come al solito mi sono informata e ho scoperto di essere la solita ignorante, io pensavo venisse dagli Stati Uniti e invece la tradizione riporta queste belle zucche in Irlanda, la storia è fantastica, magica e affascinante ( io ovviamente l’ho letta qui)

Il motivo per farla è tenere lontani gli spiriti cattivi!!! Tradotto fare qualcosa di carino insieme alla mia Bimba.

Il lavoro è facilissimo basta procurarsi una zucca ornamentale (ormai anche in Italia si trovano ovunque) un pennarello, un coltello, un pò di giornali vecchi per evitare di sporcare ovunque.

Si pulisce bene la zucca con un panno poi si disegnano occhi, naso e bocca (io essendo un’opera prima ho deciso di fare la versione più semplice con i triangoli…) si taglia prima la calotta e si svuota bene all’interno, poi si prosegue intagliando il volto. Alla fine si accende un bel lumino all’interno e il gioco è fatto.

Mi piace proprio tanto, già io adoro le candele figurati questa facciona che mi illumina tutta casa, Nanetta ne è rimasta entusiasta e tutte le sere appena torno a casa mi chiede di accenderla “dai Mamma così spaventiamo il Papà!!!”… che tesoro di bambina.

Buon Halloween!!!

Jam Cake

Quest’anno ho prodotto un bel po’ di marmellata, purtroppo quella di albicocche è venuta troppo acida o “bella brusca” come si è soliti dire in casa nostra. Colpa delle albicocche non troppo dolci o delle zucchero di canna integrale o di qualche errore da parte dell’operatore (la sottoscritta…).
Risultato ho un bel po’ di vasetti che devo cercare di recuperare.
Mi sono ricordata di una vecchia ricetta che facevo quando vivevo ancora a casa dei miei trovata sul l’enciclopedia della cucina che si chiamava Marmelade Cake.
Ovviamente non avevo più la ricetta originale e allora sono andata un po’ a intuito e devo dire che il risultato è stato davvero buono.

Ingredienti
150 gr farina
100 gr zucchero di canna
2 uova
1/2 bicchiere olio di semi
1 bustina di lievito
1 vasetto di marmellata di albicocche (ovviamente)

Preparazione
Ho sbattuto le uova con lo zucchero con un frullino elettrico, poi ho aggiunto la farina setacciata con il lievito, l’olio e quasi tutto il barattolo di marmellata ne ho tenuto solo qualche cucchiata da mettere sopra. L’impasto risulta un pò liquido.

Trasferisco l’impasto in una teglia da forno e sopra metto la marmellata rimasta (non importa disporla in modo artistico tanto con la lievitazione sprofonda al fondo), in forno a 180° per 30 minuti.

Beh…sono proprio soddisfatta. E’ venuta una torta bella soffice ma profumata e saporita. Ideale da consumare a colazione o merenda.

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Strudel di Mele

Mi piace cucinare. Adoro preparare dolci perchè per me è una sorta di antistress.

Dopo anni in cui l’Ing dichiarava un’avversione per lo strudel di mele scopre in Alto Adige la versione austriaca fatta con pasta frolla… se ne innamora facendolo diventare il suo dolce preferito!!!

A questo punto inizia per me la sfida di ricreare l’originale… dopo vari esperimenti e mix di ricette rubacchiate qua e là sui blog abbiamo, forse, trovato la versione giusta.

Ingredienti Pasta Frolla

250g farina

125g burro

1 uovo

1 cucchiaino di lievito

sale

scorza grattuggiata di limone

Ingredienti Ripieno

4/5 mele (a me piace bello ricco)

50g zucchero di canna

40g uva sultanina (messa a mollo in 2 cucchiai di brandy)

20g pinoli

50g pane grattugiato (abbrustolito con una noce di burro)

1 cucchiaino di cannella

Preparazione

Nel mio datato robot da cucina metto tutti gli ingredienti per la frolla fino ad ottenere una palla di impasto abbastanza consistente, poi la ricopro con la pellicola e la lascio riposare in frigo almeno per mezz’ora.

Per il ripieno in una ciotola mescolo le mele sbucciate e tagliate a fette sottili, l’uvetta, i pinoli e la cannella.

Stendo la pasta frolla su un foglio di carta da forno e poi la trasferico (sempre con la carta) su una teglia. Copro con uno strato di pane abbrustolito, lasciando un pò di margine libero e quindi adagio la farcitura.

Arrotolo lo strudel su se stesso… per me è sempre stato un passaggio critico però adesso ho imparato ad aiutarmi con la carta da forno così non mi si rompe la pasta mentre mi si attacca alle mani.

Spennello con del latte e inforno a 180° per 30 minuti.

Lascio raffreddare. Secondo me è più buono mangiato il giorno dopo perchè la frolla si ammorbidisce di più con il ripieno.

Ovviamente non ho scattato neanche una foto perchè ero convinta non fosse la versione definitiva….

La Pazienza dei Bufali sotto la Pioggia

“Allora a volte, per rassicurarmi e perchè mi rifiuto di combattere inutilmente contro quello che è più grande di me, penso ai bufali delle pianure africane che, quando sulla savana si abbatte il temporale, restano ben piantati sulle loro quattro zampe, abbassando la testa e aspettano, immobili, che smetta di piovere.”

David Thomas        

Sono arrivata fino a metà libro chiedendomi per quale motivo il mio preparatissimo libraio Davide  mi avesse consigliato questo libro. Poi inaspettata è arrivata questa immagine, tanto poetica quanto reale. Quante volte mi sono sentita così… proprio come un bufalo che aspetta che passi quello che sta succedendo perchè è impotente contro una forza più grande di lui che non può contrastare ma può solo assecondare nella speranza che qualcosa cambi.

Un libro da leggere, anche a piccoli pezzi, perchè sono tante piccole storie che vanno bene in piccoli ritagli di tempo. Veramente particolare e originale, mi ha stupita.